SISMA, RETE IMPRESE ITALIA SCRIVE A MONTI:
“LE PROROGHE TENGANO CONTO DELLE
REALI ESIGENZE DELLE IMPRESE E POPOLAZIONI COLPITE”
Rete Imprese Italia ha inviato all’attenzione del presidente del Consiglio Mario Monti una lettera per segnalare alcuni ulteriori interventi, da inserire nel Decreto Ministeriale in corso di emanazione, che amplino ambito e durata di proroghe e sospensioni di versamenti fiscali per venire meglio incontro alle reali esigenze delle imprese e delle popolazioni colpite.
Nella lettera inviata a Palazzo Chigi, il presidente di turno di Rete Imprese Italia, Marco Venturi, ha sottolineato in particolare la necessità che, nell’ambito dei provvedimenti di sospensione dei versamenti fiscali e contributivi, si comprendano anche:
1. l’esenzione totale dall’IMU per i fabbricati distrutti, inagibili, parzialmente e totalmente, sino al rilascio della futura eventuale certificazione di agibilità.
2. i versamenti rateali relativi alle cartelle esattoriali, agli avvisi bonari, agli accordi di adesione ed i versamenti relativi alle verifiche tributarie ed ai contenziosi in corso;
3. qualsiasi altro adempimento dichiarativo o comunicativo di natura fiscale e contributiva, inclusi quelli relativi ai contenziosi in corso, i cui termini scadono dopo il 20 maggio 2012 ed ella presentazione del modello 730 a CAF o sostituti;
4. ogni attività di esecuzione forzata sui beni delle imprese posta in essere da Equitalia come pure la notifica di cartelle esattoriali;
5. l’invio di avvisi bonari da parte dell’Agenzia delle entrate a seguito della liquidazione delle dichiarazioni come pure la richiesta di documenti;
6. il rinvio dei termini per il deposito dei bilanci presso il Registro delle Imprese.
“E’ necessario, inoltre,” – si legge nella lettera – “che al termine del periodo di sospensione di detti versamenti, sia stabilita una congrua rateizzazione delle somme oggetto di sospensione.
Tali richieste sono dettate dall’esigenza di concedere alle imprese, così duramente colpite dal sisma, la possibilità di concentrarsi in una rapida ripresa dell’attività produttiva, condizione anche questa per fronteggiare la concorrenza, soprattutto quella internazionale.
Un’adeguata sospensione deve essere riconosciuta anche ai contribuenti seguiti dagli intermediari fiscali domiciliati nelle aree per le quali è stato dichiarato lo stato di emergenza ed oggettivamente impossibilitati a svolgere la propria tradizionale attività di assistenza.”