E’ stato siglato presso la sede di Confindustria Salerno il Manifesto unitario con il quale 14 associazioni datoriali di categoria, tra le quali la Cna di Salerno, con il presidente Sergio Casola, hanno presentato una piattaforma unitaria di proposte indirizzate in modo particolare al mondo della politica e delle istituzioni.
Il documento si articola in quattro ambiti di riferimento di cui si riporta di seguito una breve sintesi.
Per una nuova stagione della rappresentanza.
In questo articolato contesto il ruolo della rappresentanza – fortemente in crisi – deve essere rimodulato, partendo dalla consapevolezza che “(…) essa non può e non deve essere autoreferenziale e non deve seguire logiche di divisioni simil-partitiche. Chi assume ruoli di rappresentanza datoriale deve, necessariamente, essere al servizio dei propri iscritti, deve rappresentare gli interessi diffusi della propria categoria, senza sovrapporre a questi interessi di natura personale. Per fare ciò chi sceglie la strada della rappresentanza dovrà avere un elevatissimo grado di autonomia nella sua azione. Siamo in una fase in cui le associazioni datoriali dovranno svolgere più azioni “sindacali”, cogliendo le necessità dei propri iscritti, infondendo loro un nuovo senso dell’appartenenza”.
Per una politica al servizio del territorio.
“(…) In una provincia in cui, dietro ad ogni scelta, talvolta, si intravede o si vuole intravedere una “simpatia” politica o addirittura una preferenza partitica, non è mai sufficiente ribadire l’indipendenza delle associazioni datoriali nelle scelte e nelle azioni che si intraprendono”. E ancora “(…) l’evidente e continua contrapposizione tra i palazzi della politica salernitana penalizza, inevitabilmente, il già precario tessuto economico, mettendo a serio rischio la competizione tra territori cui, ormai, dobbiamo abituarci se vogliamo ancora competere con le nostre imprese”. Con lo sguardo rivolto ai temi nazionali: “(….) assistiamo, in queste settimane, con alterna intensità, al dibattito sulla riforma della legge elettorale. Tanto riteniamo che essa sia improcrastinabile da dichiarare, in maniera convinta, che se dovessimo ritrovarci alla prossima tornata elettorale con le medesime regole, non esiteremo a valutare la possibilità di non esercitare affatto il nostro diritto di voto.”
Per una cultura della legalità sempre più diffusa.
Altro punto cruciale si individua nella riaffermazione del principio di legalità e di assoluto rispetto delle leggi. “Il valore della legalità assume – è ribadito nel “Manifesto” – il senso della credibilità stessa delle nostre attività. Legalità intesa, innanzitutto, come lotta al malaffare”. “Vogliamo – scrivono le categorie imprenditoriali – evidenziare in maniera chiara e inequivocabile che siamo per la difesa delle nostre realtà imprenditoriali da qualsiasi forma di illegalità criminale”.
Per una burocrazia efficiente ed efficace.
“E’ inutile ricordare – a questo proposito – che il cattivo funzionamento della macchina burocratica è tra le prime cause di mancata attrazione del nostro Paese. Siamo consci che le procedure di molti Enti sono dettate da specifiche disposizioni normative di livello nazionale o regionale, ma ciò non può essere un alibi per giustificarne le diseconomie che possono pregiudicare seriamente la competizione dei territori cui tutti siamo chiamati. Per questo c’è bisogno di un cambio di rotta totale”.