Assemblea Cna, Casola riconfermato presidente

Sergio  Casola è stato riconfermato presidente della Cna di Salerno. L’elezione è avvenuta all’unanimità nell’ambito dell’assemblea provinciale elettiva che si è svolta domenica 14 luglio al Lloyds Baia Hotel di Vietri sul Mare. L’assemblea ha anche eletto la presidenza provinciale Cna che risulta composta da Loretta Capaccio, Enzo Fiorillo, Carmine Maiese, Matteo Campagna,  Lucio Ronca e Mario De Bellis.

L’assemblea è stata aperta dalla relazione del presidente Casola che ha snocciolato alcuni numeri relativi alla crisi, o meglio, il declino, registrato dall’artigianato. Nei  primi 6 mesi del 2013 il settore dell’artigianato in provincia di Salerno ha perso il 5 % delle imprese.  Se continua così, per tutto il 2013, si potrebbero perdere oltre 2000 imprese,  ossia circa il 10 % delle imprese.

Già alla guida dell’associazione, parrucchiere, membro del consiglio camerale e vice presidente di Intertrade, azienda speciale della Camera di Commercio di Salerno, il presidente Casola ha presentato anche le proposte lanciate dalla Cna per uscire dal declino in cui versa il settore. “Stiamo sparendo! Non cancelliamo le piccole imprese” è infatti lo slogan scelto, anche a livello nazionale, dall’associazione dell’artigianato che, in provincia di Salerno, ha registrato anche un lieve aspetto positivo. Mentre nel primo quadrimestre la differenza tra iscrizioni e cancellazioni era di 1 a 2 (1 impresa artigiana iscritta contro 2 artigiani cancellati), a fine giugno la situazione si è allineata (1 impresa artigiana iscritta a fronte di 1 artigiano cancellato). Va anche aggiunto che lo scorso anno il rapporto tra iscrizioni e cancellazioni si è mantenuto in equilibrio (1316 iscrizioni a fronte di 1483 cancellazioni) perché la chiusura delle grandi fabbriche/industrie, ha comportato necessariamente che i singoli dipendenti licenziati si siano iscritti quali ditte individuali artigiane. Un esempio proviene dal settore dell’impiantistica o dell’autoriparazione. E’, pertanto, possibile ipotizzare che in cinque anni si registrerà una flessione dell’artigianato che andrà quasi ad azzerare la crescita del decennio precedente.  Le imprese, alle prese con  l’aumento dei costi, il calo consistente dei fatturati, l’aumento generalizzato della tassazione diretta, indiretta e locale, l’accesso al credito e i rapporti con il sistema bancario sempre più problematici, i ritardi nei pagamenti, ed il costo del lavoro sempre più pesante è come se fossero state colpite da un tornado.  Uno degli aspetti più devastanti resta la pressione fiscale. Uno studio della CNA condotto a livello nazionale evidenzia che oggi in Italia incide sul reddito d’impresa in misura pari al 70% e varia da Regione a Regione. Nella Regione Campania, la pressione fiscale raggiunge cifre che oscillano intorno al 75%. Questo studio mette in luce un dato allarmante: un’azienda sottoposta a questa pressione fiscale, in media, comincia a maturare i primi guadagni dopo 254 giorni. E il dato diventa ancora più angosciante se si guarda alla Regione Campania, dove in media un’azienda deve attendere 272 giorni per maturare i primi guadagni.    Fare impresa in Italia in queste condizioni è da eroi o da incoscienti.

Un contesto difficile nel quale la Cna di Salerno ha continuato a svolgere  un ruolo di sostegno ed accompagnamento delle imprese artigiane nei settori dell’accesso al credito, formazione gratuita, promozione delle aziende, accompagnamento all’internazionalizzazione, lotta all’abusivismo.

Adesso tocca al Governo e alla Politica fare la propria parte, fino in fondo perché le imprese da sole non ce la fanno più – dice nella sua relazione il presidente Casola–   e nell’attesa che a queste parole seguano fatti concreti da parte del nuovo Esecutivo, come CNA di Salerno abbiamo messo su una proposta di misure anticrisi e per tornare a crescere, in sette punti fondamentali, legati da un’unica priorità: fare presto”.  

Il primo  pensiero va all’Europa e al ruolo che essa può e deve svolgere per incentivare la ripresa. Poi occorre intervenire per attuare i i tagli indispensabili ai costi della politica e alla spesa pubblica che va ridotta e resa più efficiente. “Per raggiungere questo obiettivo bisogna agire con decisione sulla semplificazione dell’attuale architettura politico istituzionale dello Stato– ha spiegato Casola – alla nostra economia occorre un quadro giuridico moderno che sappia sbloccare il nostro attuale ordinamento della giustizia civile”. E questo si ricollega al terzo punto: semplificare norme e procedure ad ogni livello Va ricordato che, tra aspetti fiscali e amministrativi, sono circa 120 gli adempimenti annuali richiesti ad ogni azienda. “In quest’ottica, vogliamo rimarcare che le imprese non devono e non dovranno più subire un sistema come il SISTRI,  che è stato segnato da profonde disfunzionalità di ordine operativo e tecnologico, finito anche nelle inchieste della magistratura – ha ricordato Casola-  è assurdo che proprio in questi giorni – dopo la scellerata pubblicazione di un nuovo Decreto che lo ha rimesso in gioco contravvenendo a tutte le indicazioni che provenivano dalle Associazioni imprenditoriali, le aziende ricevano comunicazioni e contatti per l’aggiornamento dei dispositivi informatici!

Il quarto aspetto è la riduzione della pressione fiscale e contributiva sull’impresa e sul lavoro.

 Nello specifico  occorre intervenire sull’IMU, escludendo gli immobili strumentali all’attività dell’impresa, sulla ridefinizione del tributo rifiuti e servizi TARES, strutturando un nuovo sistema tariffario che rappresenti al meglio la reale produzione di rifiuti delle varie categorie economiche; per scongiurare l’ulteriore innalzamento dell’aliquota IVA, per ridurre l’imposizione IRAP, per abbassare il cuneo fiscale e per diminuire gli oneri dell’apprendistato.

La quinta priorità è la riduzione dei tempi di pagamento della Pubblica Amministrazione.

Va data soluzione definitiva al problema dei pagamenti della Pubblica Amministrazione identificando modalità operative semplici, veloci e di impatto immediato– ha fatto notare il presidente della Cna-  Se in passato le imprese morivano di debiti, oggi siamo al paradosso che muoiono di crediti. E’ inaccettabile!”

Sesta priorità è il sostegno alle imprese attraverso il credito bancario.

Quello che sta emergendo con grande evidenza è che le imprese investono sempre meno e le banche non erogano crediti come nel passato. La stessa Artigiancassa, da sempre vicina alle imprese artigiane, in questo ultimo periodo sta incontrando difficoltà nella erogazione di finanziamenti. Servono strumenti in grado di migliorare l’accesso al credito e di ridurre il rischio del credito delle Banche.  “Un ruolo strategico in questo contesto lo possono assumere i Consorzi di Garanzia Fidi, che  devono anche essere messi nelle condizioni di lavorare a piena potenza – è quanto ha sostenuto il presidente provinciale della Cna-  ed è fondamentale, da questo punto di vista, che le Istituzioni, e in prima linea le Camere di Commercio, li sostengano con ancora più convinzione attraverso l’erogazione di contributi per l’incremento del Fondo Rischi dei Consorzi”.  

Infine, il superamento del patto di stabilità. L’allentamento dei vincoli del patto di stabilità per le Pubbliche Amministrazioni virtuose è una delle questioni fondamentali per tornare a crescere. Il pubblico deve tornare a fare investimenti in opere infrastrutturali, cominciando dalla messa in sicurezza del territorio.  E’ di vitale importanza che il Governo e la Politica in generale recepiscano queste richieste e predispongano le necessarie misure di politica economica per sostenere l’artigianato e la piccola impresa

Salviamo l’impresa  è  la proposta che come CNA di Salerno rivolgiamo per la prima volta nella storia dell’imprenditoria salernitana alle Associazioni di rappresentanza dell’artigianato, dell’agricoltura, del commercio, del turismo, dell’industria e della cooperazione della Provincia di Salerno– ha annunciato Casola – La proposta  è quella di organizzare a Salerno una grande manifestazione unitaria che pone al centro dell’attenzione l’impresa per difendere l’economia del nostro territorio e per sollecitare le istituzioni e la politica ad intervenire con decisione per ritornare a crescere, perché anche noi crediamo come ha detto Enrico Letta nell’aula di Montecitorio presentando il suo programma di Governo che le piccole e medie imprese sono il vero motore dello sviluppo”. 

Prima di procedere all’elezione per la riconferma del presidente Casola è intervenuto all’assemblea anche il presidente della Camera di Commercio, Guido Arzano che si è detto pronto a sostenere una manifestazione che metta al centro lo sviluppo del territorio salernitano e ha chiesto di avere speranza oltre i numeri e  “di essere uniti per tirare il paese fuori dalla sacche e dalle secche”. Ad offrire il suo sostegno ad una mobilitazione del mondo delle imprese, è stato anche il presidente di Confindustria Salerno, Mauro Maccauro che ha lanciato anche una proposta  relativa al prelievo fiscale: le associazioni garanti per il versamento delle tasse nei confronti degli enti o dei comuni che a loro volta devono però prevedere  dei meccanismi per premiare  i virtuosi. E’ suo il messaggio di speranza che arriva dall’assemblea provinciale degli artigiani. “ Non stiamo tornando né sparendo- ha detto Maccauro – Stiamo lottando per sopravvivere con sacrifici  e passione. A sparire presto saranno i burocratici e gli inetti, mentre le imprese del fare, unite,  devono reagire e creare sviluppo”.