Fmi – “Rilanciare il credito in Italia potrebbe aumentare il pil del 2%”

Fmi: “Avanti con le riforme sul lavoro”

“Ulteriori azioni per far ripartire il credito in Francia, Irlanda, Italia e Spagna potrebbero far aumentare il pil del 2% o oltre”. Lo ha dichiarato il Fondo Monetario Internazionale. In particolare “l’offerta di credito ai livelli pre-crisi porterebbe a un aumento, rispetto al primo trimestre del 2008”, del 3,9% in Italia. E intanto per il 2014 l’Fmi stima una crescita del nostro Pil dello 0,6% e dell’1,1% nel 2015 ….  

”La contrazione dei prestiti bancari alle imprese non finanziarie nell’area euro solleva preoccupazioni sul fatto che le condizioni rigide di credito potrebbero ancora agire come resistenza alla crescita economica” afferma il Fmi, sottolineando come una stretta dell’offerta di credito ha statisticamente un effetto negativo sul pil. ”Al terzo trimestre del 2013, l’impatto di shock di credito in Francia, Germania e Stati Uniti ha generato una riduzione del pil relativa all’inizio del 2008 rispettivamente del 2,2%, 0,9% e 0,4%. “Ulteriori azioni per far ripartire il credito in Francia, Irlanda, Italia e Spagna potrebbero far aumentare il pil del 2% o oltre”, aggiunte l’Fmi. “L’offerta di credito ai livelli pre-crisi porterebbe a un aumento del pil, relativamente al primo trimestre del 2008”, del 2,2% in Francia, 2,5% in Irlanda, 3,9% in Italia, 4,7% in Spagna. 

Italia: Pil e riforme 

La crescita dell’Italia è migliorata ma è necessario andare avanti con le riforme, soprattutto la riforma del lavoro e quella giudiziaria. Ha affermato Thomas Helbling del Fondo Monetario Internazionale (Fmi). La ricetta del Fmi per l’Italia, il cui Pil è stimato quest’anno crescere dello 0,6% e dell’1,1% nel 2015, prevede la riforma del mercato del lavoro con un contratto unico, la riduzione del costo del lavoro e la riforma giudiziaria. DisoccupazioneIl tasso di disoccupazione in Italia si attesterà al 12,4% quest’anno e all’11,9% il prossimo, dopo il 12,2% del 2013. Lo prevede l’Fmi nel World Economic Outlook.

Unione bancaria

I rischi di bassa crescita e stagnazione restano una preoccupazione, soprattutto nell’area euro e in Giappone. Lo afferma il Fondo Monetario Internazionale, esortando l’area euro a riparare i bilanci delle banche, a ricapitalizzare quelle deboli, a completare l’unione bancaria, a sostenere la domanda e a portare avanti riforme strutturali.

Area euro

”Il rischio di deflazione” nell’area euro resta ”relativamente alto, e pari circa la 20%. Lo afferma il Fmi, sottolineando che un maggiore allentamento monetario, incluse misure non convenzionali, ”e’ necessario ora”. Il Fondo stima per l’area euro prezzi al consumo allo 0,9% e quest’anno e all’1,2% nel 2015.Il pil dell’area euro crescerà quest’anno dell’1,2% e nel 2015 dell’1,5%, con un ritocco al rialzo per gli ambedue gli anni di 0,1 punti percentuali rispetto alle stime di ottobre 2013.Il Fmi stima, infine, un tasso di disoccupazione all’11,9% nel 2014 e all’11,6% nel 2015.