Più si avvicina il 18 febbraio e più mi convinco che abbiamo fatto bene a organizzare questa manifestazione”. Lo ha dichiarato il Presidente nazionale della Cna, Daniele Vaccarino ….
“Più si avvicina il 18 febbraio e più mi convinco che abbiamo fatto bene a organizzare questa manifestazione”. Lo ha dichiarato il Presidente nazionale della Cna, Daniele Vaccarino. “Si dice sempre che le piccole imprese sono la spina dorsale del sistema produttivo, sono il petrolio italiano. Nella crisi che ormai dura da anni, però, non si è mai sentita una voce concretamente a favore delle piccole imprese e delle loro esigenze”. Intervenendo alla conferenza stampa di presentazione della grande mobilitazione “Senza impresa non c’è Italia. Riprendiamoci il futuro”, indetta da Rete Imprese Italia per martedì 18 in Piazza del Popolo a Roma (alla quale partecipavano anche i vertici di Casartigiani, Confartigianato, Confcommercio e Confesercenti), Vaccarino ha così sintetizzato una sensazione giustamente comune nel mondo delle piccole imprese. Un mondo che rappresenta il 94% delle imprese, il 58,8% degli occupati, il 62,1% del valore aggiunto, il 69% del fatturato. Ma che ha visto chiudere i battenti l’anno scorso quasi 372mila imprese. “In questi anni di crisi – ha rincarato la dose Vaccarino – è stata cancellata la concertazione che, perlomeno, permetteva un confronto, concedeva alle piccole imprese la possibilità di presentare le proprie istanze. Ieri abbiamo visto il presidente del Consiglio, Enrico Letta, oggi il vicepresidente, Angelo Alfano. Ma, ci domandiamo, come mai? Perché abbiamo indetto la manifestazione di martedì, è la risposta”. Da tempo, infatti, Rete Imprese Italia aveva chiesto di essere convocata dal governo e di essere ascoltata, ma non è arrivata nessuna chiamata. “Nel frattempo – ha sottolineato Vaccarino – il Sistri procedeva per la sua strada, e il 3 marzo entra in vigore, e il fisco continuava a tartassare le imprese, che avevano chiesto invano un intervento perlomeno sull’Irap”. Martedì, però, il mondo della politica sarà costretto a uscire dal suo torpore. “Va riconosciuta una volta per tutte la grande volontà della miriade di piccoli imprenditori – ha puntualizzato Vaccarino – che ogni mattina si alza all’alba e fa di tutto per mantenere in piedi la propria azienda. In piazza scenderemo prima di tutto perché venga riconosciuto alle piccole imprese il ruolo politico e sociale che meritano”. Quanto a eventuali confusioni con il movimento cosiddetto dei forconi, il Presidente della Cna ha messo opportuni paletti. “Arrivo da Torino – ha spiegato – una città particolarmente coinvolta nelle attività dei forconi. Ebbene, proprio sulla scorta dell’esperienza torinese, devo dire che questo fenomeno forse è stato mediaticamente gonfiato. In realtà, mi sembrano pochi e in compenso molto, molto organizzati. Viceversa, noi siamo grandi organizzazioni, che hanno fatto proprio l’appello che arriva dalla base, dalla periferia, e che hanno deciso di mettere a disposizione del Paese il proprio saper fare. E, in questo segno, la manifestazione di martedì 18 sarà una manifestazione di protesta sì, ma soprattutto di proposta”. Rete Imprese Italia vuole che il 2014 sia l’anno della svolta, che si vada oltre il sentiero dell’austerità, con azioni che rilancino realmente l’attività economica. Azioni semplici ed efficaci, funzionali al sostegno di un modello imprenditoriale italiano quale realmente è. E, a tale proposito, Rete Imprese Italia ha presentato un decalogo di proposte per riformare gli assetti istituzionali e garantire la governabilità; attuare la riforma fiscale; far ripartire le imprese uscendo dall’emergenza occupazionale; erogare il giusto credito alle imprese; proseguire nell’azione di semplificazione; tornare alla legalità; portare a competere il maggior numero di imprese possibile sui mercati internazionali: innovare il sistema dei trasporti e della logistica; ridurre i costi energetici per le piccole e medie imprese; superare il Sistri.